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sabato 5 giugno 2010

Venerdì sera

E' passata da poco l'una, voglia di andare a dormire pressoché nulla, mi ritrovo davanti al PC senza niente da fare, qualche idea balza in testa. Direi che è decisamente la serata delle riflessioni, prima in Co.Ca. ed ora qui. I temi sono differenti, ma sostanzialmente il soggetto della riflessione sono sempre io. Un po' pesantino, speravo di svagarmi un po', ma sembra che anche questo weekend si concluderà come quello scorso, domani lavorerò quindi la voglia di uscire sarà scarsa, il prossimo weekend sarò in uscita... sto sicuramente sbagliando qualcosa.
Serata monotematica questa, sempre e solo me, inizio a sentirmi un po' egocentrico/egoista/ego...
Per distogliere un po' l'attenzione mi sono ritrovato a pensare ad una possibile implementazione di sistema domotico, vorrei quasi ufficializzarlo buttando giù qualche schizzo, ma prima di poterlo fare dovrei riguardarmi come dovrei fare per buttare giù qualcosa che abbia senso progettualmente parlando, insomma mi richiederebbe troppo tempo ed essendo già nel letto non valuto la mia resistenza sufficiente ad intraprendere un tale compito.
Come al solito concludendo la frase precedente mi sono reso conto che probabilmente quello che sto scrivendo non ha un filo logico e molto probabilmente non è nemmeno scritto correttamente, ma non avrò nemmeno voglia di rileggermi quello che ho scritto, quindi confermerò ancora una volta il mio analfabetismo.
Devo iniziarmi un libro nuovo, almeno avrei qualcosa da fare anziché scrivere cavolate su questo blog abbandonato. Avrei anche in mente qualche titolo, vedrò di rimediarmeli, per ora mi è venuto in mente che ho un nuovo numero di I2 (Informa Ingegneri) da leggere. Buon weekend a tutti.

1 commento:

  1. Le riflessioni notturne sono sempre quelle che permettono ai pensieri di venire fuori nella loro forma più vera e, purtroppo, più cruda.
    Alla sera sembra tutto più buio e irrisolvibile. Un po' la sensazione che si ha quando da mesi (mesi? anni!) si cerca di passare i dannati esami di Fisica. La sensazione che ogni altra cosa alla fine conti per quel che conta, che vorresti e potresti fare altro, di migliore, di inerente a ciò che hai scelto di studiare, ma che poi ti trovi a pensare che ti toglierebbe troppe energie, che ti servono per passare Fisica. ;)
    E quindi il circolo vizioso che ti conduce al sentirti inutile con te stesso si avvia abbastanza inesorabile.

    Ma non è questo che hai scelto quando ti sei iscritto a Ingegneria, non è questo che desideravi quando hai sognato di vederti riconosciute le tue abilità, non è questo che speravi quando hai iniziato il tuo percorso insieme ad un tuo amico, sicuramente più fortunato di te per il dono di sapersi concentrare di più e più efficacemente durante la preparazione degli esami, più fortunato (???) per non essere nato sognatore, per non avere un milione di pensieri in testa, uno più bello e ambizioso e angosciante dell'altro, che lo distraggano dall'obiettivo.
    Ma tu sei tutto questo, tu sei un Ingegnere che ci impiega un po' di più ad arrivare a pigliare il pezzo di carta al traguardo, ma che si è fatto la camminata gustandosi il paesaggio, esplorando i sentieri laterali del percorso, fermandosi in qualche bar lungo la strada per conoscere gli abitanti del luogo, piantando la propria tenda quando le gambe, troppo stanche, non permettevano di andare avanti verso la meta.
    Tu sei tutto il bello di questo, e questa fantasia nessuno la potrà mai "studiare" né tantomeno certificare o registrare su un libretto. Questa fantasia, questo acume, questa sensibilità, sono ciò che fa di te una persona migliore, e un Ingegnere che avrà davvero qualcosa da dire in futuro.
    Buonanotte!

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